La Festa Titolare del 1861
Un antico Sonetto, recentemente acquisito per il nostro Archivio, riporta alla memoria la Festa Titolare di centosessant’anni fa.
Dopo che nel 1859 non era stato corso nessun Palio a causa della Seconda Guerra d’Indipendenza e dopo che la nostra Contrada, pur avendo già deliberato di cambiare i propri colori che la rendevano invisa alla popolazione, aveva preso la storica decisione di non partecipare alle carriere del 1860, l’anno seguente, ormai a digiuno di vittoria da diciassette anni, rivide la propria posizione e decise di iscriversi alla corsa. Il Palio del 2 luglio 1861 era stato anticipato al 2 giugno, Festa Nazionale dello Statuto, ma la Tartuca, pur essendo stata inserita fra le Contrade da sorteggiare, non venne estratta. Il primo Palio dell’Unità d’Italia, nel tripudio generale dei senesi, lo vinse, non a caso, il tricolore dell’Oca.
Lo stato di disagio in cui si trovava da diversi anni la Contrada per la vicenda dei colori e il fatto che in quel periodo fosse guidata da tre Reggitori, perché non si era trovato nessuno che volesse assumersi le responsabilità del Priore e del Capitano, non impedì comunque la consueta Festa Titolare che venne celebrata domenica 16 giugno, come testimonia il tradizionale Sonetto stampato per l’occasione. Come sempre era dedicato, dai Signori della Festa, al nostro Santo Protettore, Antonio da Padova. Per quella Festa Titolare e in previsione di correre il Palio era stata comprata appositamente della seta e commissionato il rifacimento, con i nuovi colori della Contrada, di una delle poche bandiere disponibili: la bandieraia Agnese Pianigiani venne pagata con 42 lire e mezzo …per avere levato i nero e messo i celeste nella Bandiera della greca.
I tartuchini non potevano immaginare un auspicio migliore. Per il Palio d’agosto infatti la Tartuca, dopo aver deciso nuovamente di iscriversi alla corsa, venne estratta a sorte e Luigi Porciani, uno dei tre Reggitori, svolse le funzioni di Capitano scegliendo come fantino Mario Bernini detto Bachicche. La nostra Contrada vinse un Palio complicato che ebbe anche dei risvolti imprevisti, come riportano cronache e documenti. Con il cavallo storno avuto in sorte rimase comunque in testa per tutti e tre i giri e fu la prima vittoria della Tartuca con i nuovi colori giallo e celeste.
G. B. Barbarulli