La Robur ospite nella Tartuca
Non sono più i tempi delle sfide con Inter o Milan, delle giocate di Chiesa o Flo, ma la Robur ha sempre un posto particolare nel nostro cuore. La nostra Contrada, tra l'altro, ha continuamente riempito di passione le gradinate del Franchi, a partire dal presidente storico dei Fedelissimi Lorenzo Mulinacci. Logico,quindi, ospitare il Siena F. C. del nuovo e vittorioso corso, a cena nella nostra società lo scorso 4 febbraio. Guidata da mister Magrini una delegazione dei bianconeri ha prima fatto visita al nostro museo e poi è stata accolta a tavola sotto gli archi del Tolomei. Niccolò Giannetti, un nome, una garanzia, leader della nuova Robur, ha accompagnato i giovani colleghi a vivere la realtà contradaiola (è del Montone) e i suoi giovanissimi colleghi hanno saputo apprezzare e capire lo spirito che ci anima. É indubbio che ci tengono molto a ben figurare, a cercare d far tornare la nostra squadra calcistica a livelli apprezzabili e ce la stanno mettendo tutta. Da Suplja, senese-kosovaro nazionale under 19, al nostro (in quanto tartuchino) Edoardo Tommasi (giocatore della juniores bianconera), al brucaiolo Di Paola al neo arrivato Lapadatovic e agli altri componenti la rosa. Il nostro priore Simone e il presidente Valentino hanno accolto lo staff bianconero insieme a un centinaio di contradaioli di tutte le età. Magrini, mister campione di simpatia nonostante la grinta e la “cattiveria” che sfodera in panchina, era seguito dal suo vice Alessandro Barbieri, dall'allenatore dei portieri Giovanni Pascolini, dall'addetto stampa Andrea Levorato e dal mitico massaggiatore Ezio Targi, testimone di tanti successi bianconeri. Il nostro Dario Di Prisco ha condotto la serata, intervistando gli ospiti, tirandogli fuori aneddoti e storie tra una portata e l'altra di una splendida cena preparata dagli addetti alla cucina di Castelsenio. Una bella serata, a conferma che la passione, la voglia di amare e tifare la propria squadra, non sono quantificabili con la categoria dove si sta giocando e quindi il binomio Robur-Contrade non avrà mai fine.
Antonio Gigli