I tartuchini in visita alla mostra di Antonio Ligabue a Bologna
Che ne dite di andare anche a Bologna? Ci sarebbe una bella mostra di Antonio Ligabue!
E così, da una semplice battuta raccolta prontamente dai delegati al museo, nell’area di un autogrill durante il viaggio organizzato a Roma per ammirare le opere di Fernando Botero ( o meglio…le altre opere perché una la possiamo ammirare tutti i giorni), è partito il progetto di un altro viaggio. Sabato 1 marzo siamo partiti alla volta di Bologna. La riuscita di questa giornata non era affatto scontata, in parte per l’unicità dell’ artista in questione e in parte perché il meteo di certo non era dalla nostra parte; da giorni, infatti, annunciava pioggia e così è stato. Aria umida, cielo grigio, pioggerellina noiosa più da cappuccio e cappello da pioggia che da ombrello aperto…grigio anche il pullman….tanto valeva cantarci su e prenderla a ridere.
A questo ci ha pensato un Karaoke luminoso e colorato che è uscito inaspettatamente da una misteriosa busta di Silvano Sensi il quale si è improvvisato in un meraviglioso dj 84enne, inesperto e pasticcione, come si è lui stesso definito, ma che ha allietato il viaggio di andata facendoci cantare più o meno tutti con tanto di microfono.
Arrivati puntualissimi a destinazione, per la precisione presso le splendide stanze di Palazzo Pallavicini, siamo stati accolti da una guida preparatissima e appassionata ed è cominciata la visita.
Un’esperienza commovente, un percorso espositivo a dir poco coinvolgente dalla grande potenza emotiva. Una collezione che ci ha fatto conoscere a fondo l’animo di un artista visionario e dalla vita sfortunata che ha espresso la sua umanità con un linguaggio immediato, genuino e molto, molto toccante.
Oserei dire che non si è trattato di una mostra qualsiasi ma di un viaggio dentro l’ animo umano che credo abbia arricchito tutti i partecipanti, non solo da un punto di vista culturale ma anche e soprattutto da un punto di vista emotivo. Ci siamo lasciati stupire da quel viaggio dentro una mente tanto confusa quanto geniale. Un’esperienza che ha lasciato sicuramente il segno e tanti interrogativi aperti e spunti di riflessione che i partecipanti hanno avuto modo di condividere e commentare a tavola, seppur divisi in piccoli gruppi, davanti a delizie locali, dal classico piatto di tortellini, passando per le tipiche tigelle farcite e naturalmente i bolliti per i palati più raffinati.
Rimaneva da trascorrere qualche ora prima di ripartire. Alla fine, anche sotto una pioggia intermittente, non è stato difficile riempire quel tempo passeggiando sotto i portici per un po’ di shopping .
E’ ormai appurato che ammirare cose belle abbia ripercussioni positive sull’umore e sulla salute. E ormai questa cosa ci ha un po’ preso la mano…..alla prossima allora!