Chiocciola, un'amicizia difficile

La Tartuca aveva vinto un Palio nel 1889 e la disperazione dei chiocciolini per la purga era giunta a tal punto da far gettare ad alcuni di essi l'immagine di Sant' Antonio Abate nel pozzo di San Marco. Da questo episodio derivò per i chiocciolini l'epiteto di “affogasanti”, utilizzato poi dalla Contrada quale titolo del suo giornalino periodico; solo dopo 22 anni, quando il quadro fu “ripescato” e ricollocato al suo posto naturale, la Chiocciola poté rivincere il Palio, il 2 luglio del 1911. La vittoria del 1889 provocò l'accentuarsi dei contrasti che, fra alti e bassi, durante l'Ottocento non si erano mai sopiti, pur restando le due Contrade sempre formalmente aggregate.

Nel luglio del 1891 la Tartuca corse di diritto, Capitano Daniele Danielli e fantino Emilio Lazzeri detto Checche, che nerbò sonoramente la Chiocciola, mentre la Selva con il miglior cavallo andava a vincere indisturbata. Subito dopo la Carriera i Mangini informarono il Priore Ferdinando Pisaneschi ed il Seggio del comportamento ostile dei chiocciolini nel dopo corsa a dispetto dell'accordo di “nerbo libero” stipulato fra le dirigenze, e chiesero, una volta per tutte, la definizione dei rapporti con l'aggregata li Consiglio del 28 luglio decise di proporre alla Chiocciola un incontro fra Capitani e Priori, mala Contrada di San Marco ritenne invece più adatta una riunione dei Seggi al completo, riunione che si tenne il 6 di agosto e che si concluse con un fragile accordo di non belligeranza.

Il 16 agosto la Tartuca correva ancora di diritto e vinceva un altro Palio con il fantino Francesco Ceppatelli di Volterra detto Tabarre su di una cavalla baia di Galgano Boscagli; la Tartuca partì terza, ma fu subito prima e vinse; correva anche la Chiocciola.

Dopo la vittoria il Consiglio Direttivo della Tartuca del 24 agosto rilevò come la Chiocciola non abbia osservato, nella nostra vittoria del 16 Agosto, quegli usi tradizionali di cortesia che .sono un obbligo per le Contrade aggregate e che si dicono amiche non spiegando in Piazza alla Tartuca e non inviando alla sede della Contrada vittoriosa la propria bandiera, e come, durante il "giro" del giorno dopo, la comparsa aveva trovato chiuso l'Oratorio dei SS. Pietro e Paolo, non essendovi nessuno a render gli onori alla Contrada. Fu pertanto incaricato il Priore di scrivere a quello della Chiocciola per verificare se i chiocciolini volessero o meno rispettare l'accordo del 6 agosto.

I dirigenti di San Marco fecero sapere alla Tartuca che il loro Seggio si era riunito e che, fedele ai patti, aveva dato la dimissioni in blocco, nel verbale della riunione, trasmesso per conoscenza, si ammettevano i fatti e si attribuiva la colpa dei medesimi ad una minoranza di infima classe sociale che voleva vendicarsi delle nerbate del 2 luglio Nel contempo il Seggio della Chiocciola dimissionario aveva deliberato di sospendere il primo Alfiere ed il secondo rispettivamente per tre anni e per due anni dal poter maneggiare le insegne della Contrada, di togliere il diritto di voto ai responsabili della non apertura dell'Oratorio, di onorare la festa della vittoria della Tartuca con bandiere e bracciali come tradizione ed infine di ritenere ancora validi gli accordi presi con il patto del 6 agosto

I rapporti fra le due Contrade furono dunque temporaneamente recuperati, anche se divennero estremamente tesi. Era il preludio ad una rottura definitiva, che però tardava ancora ad arrivare e che, come noto, avvenne solo nel 1906.

Giordano Bruno Barbarulli

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