La Tartuca prima, il quatripudio, Istriceddu e Gigi, le serate trascorse a S.Agostino davanti al Palio di Fortunato, le "ore piccole" trascorse  in Società a cantare, e ... "Tutto il resto è noia". Questo è il titolo scelto per il video che celebra i festeggiamenti tartuchini. Una Contrada in forma di festa, dal Giro ai Tufi alla Festa nel rione, dalla Cena della Vittoria e ai magnifici cenini, tutto questo è stato filmato nel dvd presentato il giorno del Banchetto, che sarà posto in vendita per i tartuchini giovedi e sabato sera a Castelsenio in occasione del Complemese e della Cena degli Auguri. Tutto questo è gioia, tutto il resto è noia. Trailer visibile su

 

 

Banchetto, a Montaperti con il Palio
Presentazione del video dei Festeggiamenti

In fondo ci torna bene anche la ricorrenza del 750.o anniversario della Battaglia di Montaperti per festeggiare l'eccezionale anno contradaiolo tartuchino, in un luogo caro alla gloria senese.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Per chi vuole prendere un aperitivo in Società l'appuntamento è fissato dalle ore 11,30 alle 12,30 a Castelsenio.
I due pulmann per il trasferimento a/r (per chi ha acquistato il biglietto) partiranno da Sant'Agostino alle 12,40. Sono disponibili ancora alcuni posti nei bus. Chi intende prenotarsi deve rivolgersi a Silvano Cimballi o a Giovanni Gigli entro martedi sera.

Per i Piccoli Tartuchini l'appuntamento per la foto con il Palio (prima di andare alla cerimonia di premiazione dei tabernacoli) è fissato per le 9,30 in punto, alla fontanina.

La foto ricordo presso l'Antico Granaio di Montaperti sarà effettuata prima del pranzo, alle 13,00 circa. Nell'occasione del Banchetto Annuale sarà posto in vendita il nuovo dvd ufficiale dei festeggiamenti curato dalla Commissione video che comprende il Giro ai Tufi, la Festa, la Cena della Vittoria ed i Cenini. Il dvd dovrà essere inserito nella custodia di "ReggiGigi"  presentato durante il Cenino della Vittoria. Il titolo? "Tutto il resto è noia". Dopo il Banchetto tutti a Castelsenio per la prima visione del video.

Aggiornamento con la conferenza il 25 novembre 2010 nella Nobile Contrada dell’Aquila

La docente alla Scuola Normale Superiore di Pisa, Maria Pia Paoli, ha esposto il risultato del suo  lavoro di ricerca sulle poetesse senesi attive fra Cinquecento e Seicento. Nel primo Cinquecento la nostra città era famosa per lo spazio concesso alle donne negli studi e alcune di esse eccellevano nell'attività poetica come Battista (nome femminile) Berti Petrucci. Alessandro Piccolomini (vero femminista ante litteram) lo aveva teorizzato nella sua opera “Dialogo della bella creanza delle donne”, noto anche come “La Raffaella”, che le donne dovessero condurre una vita più libera per apprezzarne sia i piaceri carnali che intellettuali. Piccolomini nell'orazione funebre per Aurelia Petrucci Piccolomini del 1542, dimostra quanta stima e devozione avesse per questa donna, usando nei suoi riguardi termini quali “magnanimità, virilità e santità” solitamente destinate alle principesse.

Le donne appartenenti al patriziato cittadino potevano accedere all'istruzione e non erano escluse dai consessi intellettuali come l'Accademia degli Intronati. Alcune di loro poterono dimostrare la loro preparazione come la bellissima Laudomia Forteguerri che scrisse una poesia per Margherita d'Austria, facendo ipotizzare ad alcuni critici un amore omosessuale, e che partecipò alla sfida poetica lanciata da Alessandro Piccolomini dal sepolcro del Petrarca ad Arquà. Insieme a lei avevano scritto altre quattro donne senesi, fra cui Virginia di Matteo Salvi che nel 1543 fu processata per aver partecipato ad un complotto antispagnolo e dovette rifugiarsi a Roma. Questa attività fu possibile nella libera Repubblica, ma non lo fu a seguito della caduta sotto la dominazione medicea e del Concilio di Trento. Le donne letterate senesi si riorganizzeranno, dopo un periodo di silenzio, nel Settecento formando l'Accademia delle Assicurate, esclusivamente femminile, sotto la protezione della granduchessa Vittoria della Rovere. Molte cose erano cambiate ma la capacità e l'intelligenza delle donne senesi continuavano a essere coltivate.

Il prossimo appuntamento sarà giovedì 16 dicembre, alle ore 18, nella Sala Capitolare della Contrada della Lupa con Adelisa Malena dell'Università di Venezia per parlare di “Carismi femminili: mistiche del Seicento”

 

 

Le opere murarie sono quasi terminate ed il nuovo Museo sta pian piano assumendo un fisionomia definita che un giorno ci sembrerà familiare. Lo spazio sul quale la sede istituzionale tartuchina si articola ha subito nel tempo usi e stratificazioni diverse. Abitazione, magazzino,  Società - due volte ristrutturata - fino all'attuale nuovo assetto. Una delle tante novità che il tartuchino coglierà è rappresentata dalla zona del vecchio e "glorioso" american bar. L'angusto ma utilissimo spazio, prolungamento del salone da ballo (futura Sala delle Vittorie), è stato aperto sulla stanzina adiacente (ex abitazione ed ex magazzino di Castelsenio).  

Il nostro maggiorente Mauro Barni ha donato all'Amministrazione Comunale una preziosa raccolta di documenti redatti dal padre Benedetto, medico ufficiale sanitario del Comune di Siena, nel decennio 1950-1960, riguardanti la prevenzione e l'igiene. Ciò è stata occasione per un convegno svoltosi sul finire dello scorso ottobre dal titolo "Salute e prevenzione dagli anni '50" ad oggi. Dai registri donati al Comune dal Prof. Mauro Barni è stata motivata l'analisi sulla  quale i relatori hanno potuto costruire, in rapporto all’oggi, i loro interventi, e constatare, come tutti hanno asserito, la lungimiranza di questo medico che oltre mezzo secolo fa raccolse e studiò la popolazione infantile senese, per poi dettare le regole da seguire, in materia di igiene personale e nutrizionale, così da sconfiggere, insieme ai vaccini, le tante malattie che, al tempo, affliggevano la popolazione. Dalla tubercolosi al tifo, dalla poliomelite alla differite, dalla mal nutrizione a tutte le sue conseguenze. Il dr. Benedetto, oltre ad essere stato un appassionato contradaiolo tartuchino (componente del Seggio negli anni '50) ha diretto l'Ospedale militare collocato presso l'Istituto Tommaso Pendola  negli anni della seconda guerra mondiale.

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