Proseguono gli appuntamenti della rassegna “Pagine e Parole. Libri d’autore e performance teatrali” presso il Complesso Museale della Contrada della Tartuca.
Lo scorso venerdì 6 dicembre 2024 i tartuchini Stefano Ricci Cortili, antropologo fisico e illustratore scientifico, e Jacopo Crezzini, archeozoologo, entrambi dell’Università di Siena, hanno raccontato ad una sala gremita di persone dei “Cold case medievali”. Con grande entusiasmo e passione Stefano ci ha parlato di alcuni ritrovamenti particolari, uno anche molto vicino a noi, nella campagna intorno a Chiusdino. Si tratta di ossa che, se lette con gli occhi attenti, curiosi e competenti di un professionista come lui, riescono a raccontarci le storie di vita di queste persone. Grazie, infatti, ad analisi accurate e complesse effettuate con strumenti molto specifici, oltre che ad elaborazioni grafiche e ricostruzioni balistiche virtuali è possibile ricostruire gli ultimi momenti di vita di questi individui. “Le ossa contengono nel loro DNA la carta di identità delle persone a cui sono appartenute – ci ha spiegato Stefano. – Dal loro esame esterno invece si possono stabilire le abitudini di vita e, a volte, come nei casi presentati, anche le cause della morte”. Ma non si ferma qui: “Mi piace ricostruire proprio i volti delle persone che studio partendo dalle ossa del cranio e costruendoci sopra con le corrette dimensioni lo strato dei muscoli e delle parti molli, riuscendo così a vedere in faccia chi avevo analizzato attraverso le ossa. Ed ogni volta – conclude – è una grande emozione”. Oggi, poi, con l’intelligenza artificiale è possibile anche farli parlare. Tutto il processo che parte dal ritrovamento dello scheletro, dalla catalogazione delle ossa, dal loro assemblamento fino ad arrivare alla ricostruzione del volto è chiaramente spiegato nel cortometraggio realizzato dal regista Gabriele Clementi (anche lui tartuchino!) selezionato in diversi festival del cinema archeologico in Italia e all’estero.
I racconti di Stefano sono stati accompagnati poi dalla particolarissima musica di Jacopo, costruita su misura sulle storie narrate. “Utilizzo chitarra e contrabbasso elettrico – ci ha detto Jacopo. - Quelli che ho eseguito sono stati dei brani improvvisati costruiti in tempo reale attraverso l’utilizzo di un loop”.
La serata si è conclusa con i ringraziamenti dell’On.do Priore Simone Ciotti.
Gli appuntamenti legati a questa iniziativa ideata dalla Commissione Museo riprenderanno dopo le feste natalizie accompagnandoci fino alla fine della primavera per poi ripartire nell’autunno.