La naturale eleganza di Mauro
Quando ci sarà la possibilità di effettuare la nostra amata Festa e la nostra Contrada sarà sul campo, forse non noteremo la sua mancanza alle prove di mattina.
Il Lana, al secolo Mauro Lanucci, classe 1950 da Arezzo, contradaiolo appassionato, raramente ha presenziato a qualche prova mattutina. Lui è di quelli nottambuli che non vanno mai a letto, e la mattina il suo orario biologico inizia come minimo alle dieci. Invece sono certo che la nostra mente ricorrerà spesso alla sua figura, alla sua voce, i suoi modi di dire, il suo modo di vestire sempre improntato alla ricercatezza di un originale fatto di naturale eleganza. Questo ci ha accompagnato con sincera amicizia per tutti questi anni: il Lana mancherà duramente!
Si è fatto apprezzare e ben volere da quando ha iniziato a frequentare il nostro Rione, intorno alla fine degli ottanta. E' arrivato, come spesso capita a chi non è di Siena, alla Festa e ai nostri Colori sulla scia del suo amico e collega Maurizio Cini. Il Lana con giusta sagacia, ha saputo entrare nel tessuto della Contrada in punta di piedi, come si addice a chi davvero ama questa Festa, ma che per il fato non può vantare natali senesi. Non di meno, chi come lui si è innamorato della Tartuca, ha potuto anche dimostrare il suo spassionato amore annullando le distanze geografiche dal luogo di residenza, con innumerevoli viaggi in auto e moto, ogni qual volta c'è necessità e richiesta della sua presenza nel territorio di Castelvecchio.
Per alcuni anni delegato al Tolomei, presente anche e soprattutto ai turni al bar, con un assiduità e costanza davvero encomiabile. Ricorda Mauro Bari: un venerdì di tanti anni fa, di turno lui, Maurizio Cini e il Lana, sulla tarda serata inizia a nevicare. Quindi gli altri due turnisti sollecitano vivamente il Lana di partire per tornare in sicurezza ad Arezzo, ma ogni tentativo è infruttuoso. L'impegno preso per il servizio al bar è superiore ad ogni avversità meteorologica. Tant'è che parte dopo la mezzanotte, con la strada ormai coperta da uno strato nevoso, arrivando nella città del Petrarca a notte fonda, stanco, ma soddisfatto di aver portato a termine anche quel suo impegno per la Contrada. Così come soddisfatto sarebbe stato, se il destino gli avesse concesso ancora del tempo, per poter, forse, avere l'occasione di monturarsi. Presente, sempre, fino a che il fisico gli l'ha permesso, alle innumerevoli braciate che sono state effettuate in questi anni, sia per la settimana gastronomica, che per le cene.
Il rinsaldare le amicizie non si limita agli impegni ed attività nel Rione. In estate soprattutto con la moto, connubio naturale con la sua passione per le due ruote, spesso lo porta ad effettuare insieme ad altri centauri tartuchini, gite e viaggi anche di notevole durata e lunghezza.
Il suo amore per la Festa e la Contrada, si è trasfuso anche nel Dna del figlio Luca e del nipote Mattia, entrambi tartuchini ed impegnati a vario titolo nella vita contradaiola. Durante la presentazione dei nuovi costumi, abbiamo colto l'orgoglio mal celato del Lana, nel vedere il proprio nipote monturato e successivamente nel giro dello scorso anno suonare il tamburo; il suo Cucciolo come lo chiama lui. Ora più che mai Luca e Mattia hanno l'impegno di portare avanti la passione ed amore che il Lana ha profuso per questi Colori. Ma non sarà un fardello pesante, anzi, sarà per loro, come per tutti noi che abbiamo goduto della sua amicizia, un propellente essenziale per andare avanti verso ancora nuovi e meritati successi della nostra grande Tartuca.
(Moreno Ceppatelli)