Sant'Antonio Abate e la Madonna di Castelvecchio
La pandemia ci ha fin troppo abituati a programmare i principali appuntamenti del calendario liturgico contradaiolo, in forma strettamente privata. Così anche il primo evento dell’anno, la benedizione della Stalla per la ricorrenza di Sant’Antonio Abate, domenica 17 gennaio, si è tenuto alla sola presenza del Priore, del Capitano, del Correttore e del Barbaresco.
Avremmo certamente desiderato partecipare a questo momento solenne, che rappresenta l’unica occasione in cui la stalla spalanca le porte ai contradaioli. Siamo comunque certi che Antonio, Gianni, don Floriano e Giovanni, avranno portato con loro i nostri auspici, la voglia di ritornare alla socialità ed un pensiero rivolto alle famiglie tartuchine che stanno affrontando con difficoltà questo delicato periodo. Quel cero acceso davanti all’immagine di Sant’Antonio Abate rappresenta un messaggio di speranza per la Contrada e per la città.
Il momento della benedizione è stato, inoltre, arricchito dal dono di don Floriano che ha consegnato al Priore un’immagine sacra: la Madonna di Castelvecchio, una stampa datata 1855 e realizzata in onore della Processione tenutasi dal nostro Oratorio fino alla Cattedrale in occasione della celebrazione della domenica in albis. La qualità della carta e dell’imprimitura non lasciano alcun dubbio riguardo l’autenticità ed il valore artistico dell’incisione, coerente con lo stile delle opere del famoso incisore Girolamo Scotto (1787-1878).
La ricorrenza di Sant’Antonio Abate ci ricorda, dunque, che la Contrada ed il cavallo fanno parte di un’unica armonia, di cui il Palio (che speriamo di tornare presto a disputare) è la più nitida espressione.