Pietro Fossi: un grande Tartuchino ci ha lasciato
Nemmeno lui avrebbe voluto salutarci così, dopo mesi di obbligato distanziamento con l’impossibilità di ritrovarsi a cena a Castelsenio. Già, perché Pietro era uno di quelli che da sempre faceva del venerdì un rito di partecipazione, anche quando l’abitare a Taverne d’Arbia e lo stato precario di salute gli creavano qualche problema. Veniva sempre, e spesso neppure toccava il cibo se non poteva mangiare quello che c’era, pur di stare in compagnia con noi e pur di cantare qualche stornello.
Nato in Via dei Maestri nel 1940 e cresciuto a Sant’Agostino fin quando non si è sposato con Silvana, Pietro ha sempre avuto il rione nel cuore e la Tartuca nel sangue. Tutta Siena lo ricorderà con rispetto come “la guardia della busta” per aver svolto il ruolo del Vigile Urbano che consegnava al Mossiere l’ordine di ingresso ai canapi. Lo ha fatto dal 1991 al 2010, con compìto impegno e grande soddisfazione per le sei vittorie della sua Contrada. Nel 1967, nella veste di Barbaresco per l’estrazione a sorte dei cavalli, ci aveva portato quello vincente: Topolone.
In Tartuca lo ricorderemo come abile tamburino degli innumerevoli “giri” in città e ai Tufi, prezioso Presidente di Castelsenio ai tempi del cabaret e della prima “settimana gastronomica” nel Chiassino, proverbiale “maestro della briscola” e indiscusso protagonista canoro delle molte feste della vittoria con il “Gruppo Vacanze Piemonte”. I molti amici che lo hanno avuto intimamente caro e che lo hanno davvero amato ripenseranno alla sua spontanea generosità e alla sua affabile compagnia. Lascia in tutti noi il rimpianto di una gioviale frequentazione contradaiola che ci appare oggi inesorabilmente incompiuta.
G.B. Barbarulli
Foto di Niccolò Semplici e di G.B. Barbarulli