Cronaca liberamente tratta da:
Marco Aldobrandeschi (Giulio Pepi)
dal periodico "La Contrada"
luglio 1952
(vd. lacorazzadelrospo)
Dal 1701, era invalso l'uso da parte della Contrada che aveva vinto il Palio del 2 luglio, di farne correre un altro a proprie spese il 16 Agosto, per festeggiare la vittoria riportata e in onore dell'Assunzione di Maria Vergine Patrona di Siena. Ciò avvenne anche nel 1713: fu dunque la Contrada della Chiocciola che in segno di gioia decise di destinare parte dei tolleri guadagnati, al finanziamento di una carriera da corrersi nell'Agosto. A questo scopo inviarono le richieste di adesione alle altre consorelle, un buon numero delle quali, convocate le rispettive assemblee, risposero favorevolmente. Tra esse, figuravano l'Onda e la Tartuca che si rivelarono poi, le principali protagoniste della corsa.
Il Palio, preceduto dal corteo con i fastosi carri allegorici e le grandiose cavalcate che i Protettori di ogni Contrada allestivano, si svolse attraverso una vivissima competizione. Non mancarono scambi di nerbate e violente colluttazioni tra fantini durante la corsa, in specie fra quelli dell'Onda e della Tartuca che a vicenda tenevano il comando della gara.
Il fantino dell'Onda, si fermò poco prima di tagliare il traguardo determinato «dal Bando pubblicato in quel giorno e dalle Capitolazioni regnanti nel Magistrato della Biccherna», mentre quello della Tartuca che lo seguiva, continuando sorpassò il punto prefisso. Il "punto" a cui si riferiva il Bando era sicuramente il palco dei giudici, sul quale veniva issato il Palio. La contestazione nacque quindi per l'imprecisione dei capitoli; infatti chi era da considerarsi vincitrice, la Contrada il cui cavallo “arrivava" al Palco dei giudici o la Contrada che lo “sorpassava"? Da principio, malgrado le proteste non solo verbali dei contradaioli della Tartuca, il Palio fu consegnato all'Onda. Successivamente, però, dietro le pressanti rimostranze dei Protettori del Rione di Castelvecchio che si sentiva leso nel suo giusto diritto, fu ordinato a detta Contrada, dai Giudici del Palio, di riportarlo e consegnarlo alle autorità civiche in attesa di giudizio; ciò che a malincuore, fu fatto.
Questo stato di cose pregiudicava l'ordine e la quiete pubblica in modo notevole, ed il trascorrere del tempo non influiva minimamente sul ritorno alla calma e alla normalità. Era quindi necessario affrontare con una certa urgenza la diatriba e trovare una soluzione.
Il 10 settembre successivo l'Auditore Fiscale, alla presenza di Marcello Martini Cancelliere di Biccherna, dei Protettori e dei Camarlenghi delle due Contrade, sentenziò salomonicamente: «del premio di scudi quaranta che ambedue le suddette Contrade ne devino havere la metà per ciascheduna, il drappellone e la mazza stimò bene che si dovesse donare ad una chiesa di terzo ed esortò anche a portarvi unitamente un poca d'oblazione di cera».
Da allora, sia la Tartuca che l'Onda possono aggiungere il «mezzo» al numero delle loro vittorie.
A 300 anni di distanza, con l’alleata Contrada Capitana dell’Onda, ricorderemo il 1 giugno questo evento, con una Cena celebrativa che si svolgerà in via del Casato di Sopra, via Tommaso Pendola e Via S. Pietro.
Le tessere sono in vendita da martedì 21 maggio.