Esordire dicendo che la festa dei tabernacoli ci fa tornare tutti un pó bambini è senz'altro riduttivo: forse è piú corretto dire che nella contrada ci sono dei momenti in cui le sensazioni che si provano rimangono sempre le stesse, "fissate" durante tutto l'arco della vita. Ed assistere all'addobbo del tabernacolo, sentire il fruscio delle ghirlande di carta che man mano diventano sempre più lunghe, il vocío dei bambini, i loro giochi...anche le loro urla, ci fa provare sempre la stessa emozione, la stessa di quando eravamo noi i cittini indaffarati nell'abbellire il tabernacolo: una condivisione di attimi che si ripetono e che danno continuità e vita alla Contrada.
Quest'anno, i Piccoli Tartuchini hanno voluto celebrare il Tabernacolo in Castelvecchio circondandolo con le raffigurazioni di tutte le fontanine delle Consorelle, a testimoniare il profondo legame tra un rito "laico" come il battesimo contradaiolo e la sacralità della Vergine.
Il colpo d'occhio era, come sempre, notevole, incorniciato dai tavoli apparecchiati lungo tutta la strada e dai numerosi commensali che non si sono fatti sfuggire l'occasione di cenare nel"cuore" del rione.