Nel 2005 la Fondazione MPS ha acquistato il ricco archivio fotografico del senese Ferruccio Malandrini, fotografo professionista appassionato ed esperto conoscitore della foto storica. Dopo qualche anno di catalogazione e digitalizzazione delle immagini, la Fondazione ha restituito al pubblico la visione di questo enorme patrimonio storico fotografico che in gran parte riguarda proprio Siena, il Palio (circa 700)  e l'arte senese. Da pochi mesi l'archivio è visibile sul sito della Fondazione attraverso una galleria fotografica costruita con eccellente fruibilità ed una visione che permette ingradimenti eccezionali per il web. Naturalmente ci sono anche immagini che riguardano la nostra Contrada ed alcune addirittura inedite. Consigliamo la visita al sito ed ammirare scatti d'autore di una Siena antica e semplice, noi vi proponiamo una piccola scelta tra quelle che riguardano la Tartuca ed il suo territorio.

    

Ed a proposito di foto d'epoca, a Contrada ha recentemente acquistato una foto risalente ai primi anni del XX secolo nella quale è ritratta la Comparsa della Tartuca al completo in una insolita posa davanti al Palazzo Raspi Bandini (foto a sinistra).

 

La 35.esima edizione del Minimasgalano organizzato dalla Contrada della Torre si è svolta con successo sabato 16 ottobre ed è stato vinto con merito dalla Sovrana Contrada dell'Istrice a cui va l'ammiratissima opera d'arte della tartuchina Vittoria Marziari. La Tartuca ha ben figurato con i giovani Massimo Mazzoni (tamburino), Vladi Fanotti e Nirvano Fossi Antonietti. Se per Massimo, uno dei migliori tamburini, era già la seconda esperienza, per gli alfieri è stato un esordio che fa ben promettere per il futuro se pensiamo hanno preso confidenza con la bandiera solo pochi mesi fa. Il lavoro della Commissione Alfieri e Tamburini (Simone Corbini, Lorenzo Lorenzini, Dario Di Prisco per gli alfieri e Stefano Ricci, Silvano Cimballi e Giuseppe Mazzoni per i tamburini), costituita da quest'anno,  ha fatto miracoli. Il giovane trittico, grazie all'impegno dei responsabili, ha lavorato duro allenandosi ogni settimana senza interruzione fin dal maggio scorso, ed il risultato si è visto. La classifica finale, a differenza del Masgalano, non viene ufficializzata ma l'impressione è stata molto positiva. Emozionati, ma anche molto concentrati, nessuna caduta di bandiera (è successo a pochi) ma solo piccole incertezze che con l'esperienza potranno essere messe da parte. Ma sopratutto, ed è questo quello che conta, è stato costituito un gruppo affiatato, costantemente seguito con paterna dedizione. La mattina del sabato è stato quasi un ritiro. Dalla mattina, un allenamento di un paio d'ore, poi il pranzo con i genitori ed i capo alfieri e tamburini e poi ancora un allenamento di rifinitura. Una piccola grande avventura, una bella esperienza per tutti che, al di là dei premi o degli obbiettivi, costituisce uno degli aspetti della Contrada più genuini e importanti.
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E' stato presentato durante un cenino dedicato al video il film che documenta la vittoria del Palio del 16 agosto 2010. "reggiGIGI" è il titolo scelto dai giovanissimi componenti della Commissione (22 anni di media): Giacomo Steiner, Elisa Pacciani e Niccolò Semplici aiutati da Alessandro Semplici e Niccolò Calvani. Il dvd è arricchito da alcuni contenuti extra: le videoclip trasmesse per la cena della vittoria, il video del corteo della vittoria e una clip ironica dedicata al nostro barbaresco.  Il titolo "reggiGiGI" trae origine da una ripresa particolarmente emozionante realizzata da un nostro contradaiolo (a voi scoprire chi è) durante la corsa. La ripetizione della frase con il passare dei secondi diviene un mantra, una formula spirituale ripetuta per ottenere un certo effetto. E l'effetto c'è stato! A differenza dello scorso anno, è stato scelto un montaggio basato molto di più sull'emozione, sui presagi e le sensazioni dei tartuchini durante i quattro giorni di Palio. La narrazione però, riparte da dove ci eravamo lasciati ovvero la Cena del Piatto del palio del 2009, rendendo molto bene quell'indefinibile sensazione di una festa unica che si prolunga ormai da più di un anno.

I festeggiamenti non si interrompono mai e proseguono all'interno della nostra Società. Il tempo e la fortuna quest'anno ci hanno voluto davvero bene. Con gli anni siamo riusciti ad addomesticare anche le bizze metereologiche riuscendo a districarsi al meglio tra pioggerelline, cieli coperti e sprazzi di sole. La festa, le cene, i cenini sono stati un successo organizzativo, grazie soprattutto all'instancabile impegno di tantissimi tartuchini i quali "mai paghi" - è il caso di dire - di gioia e divertimento si sono dati daffare, chi più, chi meno, per celebrare degnamente la 53.esima vittoria e 1/2. Certo, il meccanismo è ben oliato dall'esperienza di tante vittorie, ma per fortuna il sacrificio e la passione che anima i tartuchini gode ancora di insaziabile voglia di primeggiare. Sono passati duecento anni da quando il Bandini annotava nel suo diario la descrizione di una festa tartuchina ma ci sembrano parole sempre attuali: "i buoni di cuore applaudiranno la spesa, l'architettura, il buon ordine e la bellezza di tale festa". Mentre, in questi giorni - parafrasando sempre il Bandini - alcuni "particolari e geniali tartuchini" sgombrano il Prato di Sant'Agostino dalle ultime vestigia dell'addobbo della Cena, fissiamo nella memoria virtuale di questo moderno spazio informativo alcune immagini della bellissima serata del 2 ottobre, trascorsa con il Cencio di Fortunato, lo scuro e nevrile Istriceddu, un sorprendente Trecciolino, insolitamente loquace ed, infine, l'emozione di Simone e Massimo.  Meravigliosi come sempre gli omaggi delle nostre alleate: un porta-Palio dal Leocorno (ci voleva!), una preziosa coppa in argento dall'Onda, un elegante leggio dalla Selva ed un trionfo di prelibatezze marine dal Nicchio. La scenografia ideata da Alessandro Belleschi a cui hanno lavorato tanti tartuchini - ma meritano una menzione particolare Mauro, Federico, Giancarlo e Massimo - ha fatto l'effetto dovuto. Sobrietà ed eleganza, misura e bellezza, ovvero come direbbe il Bandini: "Sempre decenti e grandiosi".
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Nella stupenda cornice dell'aula magna dell'Accademia dei Fisiocritici la Tartuca ha presentato il proprio undicesimo numero unico della storia. E' proprio sui numeri si è voluto rappresentare la doppia anima costituita dalla Contrada e dal Palio. 13 e 12 sono due volumi di uno stesso numero unico, le due anime che vivono nella Tartuca. La Contrada legata alla tradizione cabalistica del 13 ed il Palio racchiuso in quel magico numero di 12 che sono soprattutto i giri primi che la nostra Contrada ha condotto nella Piazza del Campo negli ultimi 4 palii vinti. Dodici poi sono anche le carriere vinte da Trecciolino di cui ben tre nella Tartuca. Dopo una breve presentazione del Priore Simone Ciotti hanno presentato la pubblicazione tartuchina Andrea Milani, Giovanni Mazzini e Christian Posani. Editorialmente parlando, nonostante la fatica del lavoro dello scorso anno, era difficile pensare di raggiungere un risultato di questi livelli. 13/12 invece è un numero unico di rara qualità per contenuti e curato con uno stile editoriale di eccezionale raffinatezza.
Pochi minuti dopo, il popolo tartuchino insieme alle autorità ed agli ospiti delle altre contrade si sono spostati nella vicina Chiesa di Sant'Agaostino per la cerimonia di consegne delle monete da parte del Sindaco di Siena Maurizio Cenni al quale la Tartuca ha voluto donare una pregevole opera d'arte del tartuchino Marco Salerni. Premiati anche i due bambini che hanno estratto le ghiandine, il nostro Beppe Incastrone e la proprietaria di Istriceddu Serena Butteri.

  

 

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