Un Palio da turisti come si dice a Siena, quando la propria Contrada e quella rivale non corrono, ed in parte è stato così. La tensione di certo non c'era ma il lavoro per la Contrada e per Castelsenio non è mancato. La Capitaneria, poi, lavora tutto l'anno per cui c'è stato un gran daffare per tutti. La colazione dei Piccoli e più tardi, l'appuntamento della insuperabile trippa di Baino, hanno fatto da battistrada a quattro giorni di Palio ugualmente intensi. La notizia della scomparsa del nostro caro Franco ci ha colti nel pomeriggio del 1 luglio non appena terminato il piacevole pranzo sotto le Logge organizzato da Luca, Elide ed il solito Baino, ed un velo di tristezza ci ha avvolti tutti raccogliendoci nel ricordo del Cacco, stretti vicino alla sua famiglia, la cui decisione di effettuare la cena della sera è stata accettata nella consapevolezza che lui da lassù ci avrebbe salutato con quel suo solito sguardo di benevolo rimprovero. La commozione era palpabile, quando il Priore lo ha ricordato nel silenzio assoluto ed in molti hanno cantato l'inno, dedicato a questo grande tartuchino, con le lacrime agli occhi. Poi il Palio, i nostri ragazzi della Comparsa hanno fatto una gran bella figura, chissà, forse la responsabilità questa volta era più grande del solito. Sabato sera un'altra prova di grande capacità organizzativa è stata mostrata dai giovani di Porta all'Arco, dalle instancabili donne di Sant'Agata coordinate dal Consiglio, dai Delegati alle Feste, dal Consiglio di Castelsenio e tanti altri tartuchini che fin dalla mattina hanno preparato la cena per accogliere l'alleata Contrada della Selva vittoriosa nel Campo. Adesso il prossimo appuntamento è per domenica 11, con gli occhi all'insù puntati verso le trifore del Palazzo Pubblico.

      

1 luglio 2010.
Erano poco più delle 15,00  quando è rimbalzata la notizia. Franco Pacchiani, per tutti "il Cacco",ci ha lasciato. Con lui se ne va un punto di riferimento. La sua autorevole e burbera simpatia ha rappresentato una sicurezza di affidabilità e serietà per la vita organizzativa della Contrada per molti anni.
Instancabile e sempre attivo, è stato Vicario vittorioso nel 1991 e nel 1994, economo dal 1971 al 1974 e poi delegato al protettorato e di segreteria, alfiere di Piazza, attento conservatore dell'arte della bandiera, oltre che rapprensentante per lunghi anni della Tartuca in seno al Comitato Amici del Palio di cui ha ricoperto la carica di vice Presidente e Camarlengo. Alla moglie Mariella, ai figli Donata e Nicola (mangino della Contrada), ed ai fratelli Enzo e Giovanni vanno le più sincere e commosse condoglianze da parte del Priore, del Capitano e di tutto il popolo della Tartuca.

 

 

Un prode e antico guerriero

La legge astratta della vita ha deciso di portarci via alla vigilia del Palio di Provenzano il nostro amico Franco, ma la nostra vita non è spesa invano per averlo conosciuto. Del Cacco tutti serbano un ricordo, un affetto, un'arrabbiatura, uno sguardo accigliato, un sorriso da attore consumato. Il Cacco recitava la sua parte con una naturalezza da grande mattatore, sfrontato e generoso, avvolto da una fama di scontrosa pignoleria e con una costante presenza che pochi in Contrada possono vantare. Lui c'è sempre stato e, per questo, sempre ci sarà il suo odore nella sua segreteria, per sempre ci sarà la sua invisibile traccia nella vita organizzativa della Contrada. La fisicità del Cacco non scomparirà con la sua morte, almeno finchè chi lo ha conosciuto avrà la volontà di proseguirà la sua opera, nel solco del suo esempio. E' stato Vicario ed Economo, responsabile del giornalino, e riferimento unico del protettorato ma lui se ne fregava altamente dei ruoli e degli incarichi, lui faceva il Cacco, un ruolo unico creato da lui stesso. Aveva potere di fare quello che gli pareva perchè nessuno poteva contraddire il Cacco, autorità massima della ritualità e giudice unico nei rapporti amministrativi, un Tar vivente, senza appelli o condoni. Un ruolo difficile ma, diciamolo chiaro e tondo, alla Contrada faceva parecchio comodo uno che manda in due balletti a ripigliallo in quel posto chi se lo meritava, tanto poi si poteva dire "che ci vuoi fare, il Cacco è fatto così, non te la prendere". Il giorno dopo poi, sarebbe sembrato come se non fosse successo niente, il rancore non era certo una parola declinata nel dizionario dei suoi sentimenti. E adesso chiediamo alle immagini dei nostri ricordi, alla velocità dei nostri desideri, un legame che ci tenga avvinti a questo prode antico guerriero, un gesto, un sbuffo di fumo della sua sigaretta, una sua vecchia foto vestito da alfiere, una telefonata alle sette del mattino o un ritaglio di giornale da trovare nel cassetto dell'archivio.

Come tutti sanno, la Tartuca, per il prossimo Palio di Provenzano, non sarà in presente al canape ma due tartuchini parteciperanno attivamente all'organizzazione. Si tratta di Maurizio Stanghellini (ex vicario coordinatore) nominato dal Sindaco Cenni Ispettore di Pista e Giovanni Mazzini che presenterà sabato 26 giugno (ore 19,00) il drappellone dipinto dall'artista libanese Ali Hassoun, evento su cui c'è grande attesa. A questo proposito occorre evidenziare anche l'intervista dell'Osservatore Romano ad Hossoun in cui si cita, appunto, lo storico tartuchino. A Maurizio e Giovanni, che onorano il nome della Tartuca, il nostro in bocca al lupo più sincero.

Nonostante il clima autunnale la 34.a Settimana Gastronomica può dirsi conclusa con successo, grazie soprattutto agli sforzi del Consiglio di Castelsenio ed all'impareggiabile aiuto di tantissimi tartuchini che si sono alternati con impegno nei turni dei vari settori: ristorante, osteria, pizzeria fiaschetteria, osteria a tema, Palio di barberi e gelato! Tantissime le offerte per il divertimento e per passare in serenità una serata con gli amici. Anche dal punto di vista musicale non sono mancate proposte per tutte le età: piano bar, discoteca e concerti rock. Con un occhio rivolto sempre al cielo ed alle previsioni del tempo il presidente Gianni Monti ed i suoi vice Cesare, Gianna, Mauro e Roberto hanno coordinato un lavoro complesso ma anche gratificante con la collaborazione fondamentale dei giovanissimi di Porta all'Arco e delle donne della Compagnia di Sant'Agata. In cucina al ristorante i nomi tra i più famosi della gastronomia tartuchina: Franco e Mery Vaselli, Patrizia ed il suo gruppo, Fabio e Franca Bruttini, i Bracisti e le citte vincitrici della Gara gastronomica. All'Osteria il gruppo di Aura, Francesca, Maurizio, Aldo e tanti altri hanno fatto in modo di servire eccellenti piatti della tradizione senese in tempi rapidi. Con questa edizione di "Aggiungi un posto a tavola" si concludono anche i Festeggiamenti Titolari e dunque il bilancio non può che essere positivo. Abbiamo trascorso una settimana in un'atmosfera di collaborazione tra tutti i settori della Contrada, con lo spirito giusto e senza eccessi, in mezzo ad uno scenario unico come può offrire lo spazio verde del Tolomei. E con questi presupposti la Tartuca può guardare avanti con grande fiducia.

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Dopo la bella giornata trascorsa con i Piccoli Tartuchini, la Festa Titolare è proseguita con il fitto appuntamento del sabato ed il tradizionale Giro in città. Al mattino Don Flo ha celebrato la Santa Messa in onore del nostro Santo Patrono e poi la comparsa ha reso omaggio ai nostri defunti presso i due cimiteri cittadini. Trentotto i bambini che il Priore Simone Ciotti ha battezzato quest'anno alla nostra fontanina. Poco dopo nell'Oratotorio di Sant'Antonio da Padova si è svolta la cerimonia dei dodicenni che passano dal gruppo Piccoli alla Compagnia di Porta all'Arco, alla presenza del maggiorente Alessandro Notari nella funzione di padrino. Il premio Ing. Ugo Bartalini, (premio riservato ai giovani sotto i 25 anni che si sono distinti nell'impegno contradaiolo e nello studio) è stato assegnato a Giacomo Steiner e Francesca Tilli. Quest'anno la nostra Contrada è stata onorata dalla presenza del vescovo di Siena S.E. Antonio Buoncristiani che ha celebrato il mattutino e poi si è intrattenuto al tradizionale convivio della Signoria. I "banchi" del nostro rione erano come sempre in linea con la tradizione che l'importante momento contradaiolo merita, grazie soprattutto al lavoro dei Delegati alle Feste, delle donne della Compagnia di Sant'Agata, dei molti giovani e di coloro che dietro le quinte della cucina hanno curato la parte gastronomica in maniera eccellente. Nonostante la pioggia, che a tratti ha costretto la Comparsa a fermarsi il rientro del Giro si è svolto nella massima puntualità, gli Economi (instancabili come al solito) si sono dannati non poco per rispettare i tempi mentre i nostri ragazzi insieme ai numerosi piccoli monturati hanno onorato al meglio il ruolo che la Contrada richiedeva. Dunque, sono stati tre giorni di Festa molto sereni, segno della maturità e della forte coesione interna della Tartuca.

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La Tartuca al Campansi, contradaioli da non dimenticare

Scrivo queste poche righe per condividere con tutti i tartuchini la gioia che mi è rimasta nel cuore in occasione della visita che la Tartuca ha effettuato durante il Giro in città.  Con Marzia Minetti ed una piccola comparsa (due tamburini e quattro alfieri) ci siamo recati al Campansi a trovare tre nostri contradaioli. Marzia con l'aiuto di Don Floriano aveva organizzato tutto alla perfezione, mentre la nostra comparsa si esibiva all'interno del giardino in una bellissima sbandierata, noi abbiamo consegnato un presente che la contrada ha voluto donarli in ricordo della nostra ultima vittoria, vi assicuro che quei sorrisi li ho stampati nel cuore e concludo dicendovi quello che ci ha detto una di loro salutandoci ''non vedo l'ora che arrivi il prossimo anno per riabbracciarvi....''. Parole che devono farci riflettere.

 

Marco Butini

 

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