Cice, la fata tartuchina

cicetonda

Il fazzoletto della Tartuca di Cice sventolava più alto di tutti la sera del 16 agosto 2002. Annodato al piatto d'argento del Palio di Botero ci ricordava che quella vittoria era anche sua. Sotto, nella marea gialla e turchina del tripudio tartuchino, si abbracciavano piangendo di gioia tutti i suoi bambini -ormai diventati uomini e donne -, i suoi ragazzi ai quali aveva insegnato per tanti anni come voler bene alla Contrada. Era il primo Palio vinto senza di lei, ma la figliola di Dina era lì con noi e con noi trionfava immortale. Si è soliti ripetere "lascerà un vuoto", quando un tartuchino di razza ci lascia, consapevoli però che qualcun altro prima o poi ne raccoglierà l'eredità, ma nel caso di Giovanna Piccioli Guideri non è così. Cice era unica, un marchio di fabbrica irripetibile, possedeva un fuoco particolare, una passionalità irrefrenabile, c'era un amore sconfinato dentro quel corpo di donna minuta. Dal teatro, alla cucina, dal suo impegno con i piccoli a quello della "stanzina", sapeva coinvolgere tutti senza distinzioni di sorta. Potevi esserti avvicinato alla Contrada da poco oppure esserci nato, Cice aveva per tutti la stessa considerazione, tutti andavano presi quello che poteva fare per la famiglia Tartuca. Castelsenio era la sua casa e se volessimo scegliere un personaggio simbolo per rappresentare tutte le cene e le feste della Società di Via delle Murella, quel personaggio non potrebbe essere che lei, la Fata di Castelvecchio. Per ricordarla abbiamo scelto un'intervista ad opera di Silvano Carletti pubblicata nel numero di settembre del 2004 della rivista senese "il Carroccio", poche parole, semplici e dirette come era nel suo stile.

Saper vincere e saper perdere

di Silvano Carletti (da "il Carroccio")

S'è ripetuto ad Agosto quello che era successo a Luglio: le "du chiacchiere" l'ho dovute fare il giorno successivo perché il personaggio questa volta era occupato con la sua Contrada. Allora di buon mattino, previa telefonata per non... disturbare, sono salito in Castelvecchio al 18, nel cuore del rione della Tartuca, e sono entrato in casa Guideri-Piccioli. Nel passato Pasquale e Dina, personaggi straordinari e famosi della Siena cosiddetta "minore", hanno generato e tramandato ai posteri un personaggio altret­tanto famoso.

Buongiorno signora Giovanna in arte "Cice"..
Buongiorno signor Carletti, lo vuole un caffeino?
Si, grazie, ma diamoci del tu, quanti ne hai visti vince' con ieri sera?
Sei: 1951, '53, '67, '72, '91 e '94
E alla rivale?
Tanti! Il numero non lo preciso; l'ultimo però è del 1982!! Questo sta a significare che quando nella Contrada capita il periodo fortunato, se lo sai capire i successi arrivano. Diamine! I successi arrivano anche perché onestamente, non per fare la grandiosa, ma la nostra Contrada in questo momento è molto unita. Una dirigenza molto seria, uno "staffe" Palio eccezionale; consentimi di dire che ci s'ha un Capitano splendido che vuol bene a tutti come fratelli e noi a lui.
Allora Cice, come in una famiglia...
Infatti per me, dopo la famiglia Guideri-Piccioli, c'è la famiglia Tartuca alla quale dedi'o tutte le mie ore libere della giornata, di ogni giorno!
Se te Cice, tu dovesse fa' una previsione per il futuro: durerà ancora la Contrada-famiglia?
lo penso di si perché ci sono le basi bone e di questo sono anche contenta perché ho visto in questi anni fiorire una gioventù veramente eccezionale; e questo nel mio intimo mi dà una gioia immensa. Questi "cittini" l'ho cresciuti anch'io... (Cice mentre dice queste cose è veramente commossa) — ... io sono stata per tantissimi anni "delegata dei piccoli Tartuchini", e l'ho insegnato a volessi bene e ad amare la Contrada, a rispettà le "leggi" che nella Contrada esistono, a fare la festa della Madonna. Per me è cosa veramente... sì ... per me la Tartuca è la Contrada più bella del mondo!!
È tutto?
Si, è TUTTO famiglia e Contrada. Però quando si vince va tutto bene ma quando s'attraversa dei periodi neri? Anche allora si deve vedè l'unità della Contrada.. no? Si, e anche noi abbiamo passato i nostri periodi neri e confesso ci sono stati degli screzi, dei mugugni, delle lamentele, ma 'nsomma tutte cose che poi si sono risolte perché le persone hanno "usato il cervello" piano piano le incomprensioni si sono capite e appianate e oggi la Tartuca è una grande realtà in tutti i sensi. Ci si vole tutti bene e si corre l'uno per l'altro. Non voglio apparì faziosa ma è così... e io sono felice!!
Te sei una contradaiola che sa vince' ma sai anche perde? Questa dovrebbe esse' un'altra dote del contradaiolo.
Sì, so anche perde'... e non ho mai imputato niente ai nostri dirigenti perché so' sicura che ce la mettono tutta. Anche quelli del passato e qui voglio ricordare e pensare a Mauro Bernardoni... quello che ha fatto... il bene che ha voluto alla Contrada... quanto ha dato e quanto ha sofferto... e non ha avuto la gioia di "portare" un Palio da Capitano.
Cice ci speravi?
Ci speravo, ci sono state delle cose che mi hanno dato fiducia... Per esempio? Alcuni signori che abitano a Brescia amici di un mio cugino e che vengono da anni a vede' il Palio ieri mattina mi hanno portato in regalo un ferro di cavallo pitturato di giallo e celeste, l'ho messo nella borsa e me lo so' portato dietro tutto il giorno. Perfino al Duomo di mattina presto, perchè io sono molto devota alla Madonnina del Voto, specie da quando il mi' figliolo ebbe l'incidente. Non possa giorno, se so' a Siena, che non va in Duomo a raccomandarmi a Lei. Prima le parlo della mia famiglia e poi: "Madonnina guardami la Tartuca"!
Il Palio dove l'hai visto?
È consuetudine che la comparsa e i ragazzi che l'accompagnano si fermino lì in fondo al Casato in casa Gigli e io con loro. ragazzi si ravversano i costumi, si riposano, e poi la signora Gigli offre il rinfresco e io l'aiuto e poi di norma torno in Tartuca e vado in segreteria e mi metto a sedere. Invece ieri so' rimasta lì e con la signora Elsa ci siamo chiuse in una stanza e dalla finestra e dalle altre stanze s'è "sentito" il Palio Senza televisione?
Palio all'anti'a visto coll'orecchi e vissuto attraverso i rumori...
Si: la Chiocciola di rincorsa... per noi è finita... so partiti.. poi a un certo punto dalla finestra che guarda il rione dell'Onda s'è sentito... le donne che dicevano: "è Onda..". Allora il mi' cuore ha cominciato a batte' forte... perché io ormai sono così emotiva che non riesco più a vede' il Palio... ho passato una vita a vedello alla mossa 'nsieme a Mauro, Adù e altri amici ma ... ora non ce la fo' più... questa volta non ho "toccato" nemmeno la terra... mi sento male... Però appena è "stata" Tartuca ho corso dal Casato al Duomo e so' stata la prima a baciare l'altare con l'immagine della Madonna.
Appena la Tartu'a ha vinto cos'hai pensato? Che immagine t'è passata per la testa?
La mi' mamma e il mi' babbo, poi i miei e il Capitano Lombardini! È stato più bello questo o quello del '91? Questo! Perché dentro di me ero tranquilla, meno tesa del '91, come nel 1951 dopo meno di tre anni si rivinse e ora è uguale. Però ora io ...so'... l'ultimi anni della mia vita e più si vince e più sono contenta... Il "bello" del Palio è che si corre in dieci e.. vince una sola!!
Grazie e auguri Cice.
A te di tutto cuore.

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