L’accademia dei Fisiocritici e l'Orto botanico
L’Accademia dei Fisiocritici nacque nel 1691 su iniziativa del suo ideatore e promotore Pirro Maria Gabbrielli (1643-1705), docente di Medicina e Botanica presso l’Università di Siena, il quale esercitava presso il Santa Maria della Scala.
Proprio presso l’antico ospedale e grazie anche all’entusiasmo di alcuni studenti mosse i primi passi l’Accademia delle Scienze, l’impianto metodologico sarebbe stato coerente col rinnovamento culturale in atto in Europa in quegli anni, la conoscenza empirica e sperimentale sarebbero stati il motore del lavoro dell’ Accademia, superando con decisione gli ormai obsoleti dogmi aristotelici. I rami di ricerca, rispecchiando la personalità poliedrica del suo fondatore, spaziavano dall’anatomia alla botanica, alla chimica, alla mineralogia, ma anche alla zoologia e all’astronomia.
Al fine di marcare ancora di più la rottura col passato, venne sostituito il nome troppo generico di Accademia delle Scienze con quello di Fisiocritici, fusione delle parole greche physis (natura) e criticos (giudici), mentre il motto scelto dall’ istituzione “veris quod possit vincere falsa” è una citazione del De rerum natura di Lucrezio.
Non tardarono anche ad arrivare i riconoscimenti sia per Gabbrielli, elevato a membro dell’Accademia Imperiale in Germania, che per la sua creatura che vide intensificarsi i rapporti con altre accademie di tutta Europa. Nel 1694, Gabbrielli mise appunto l'”eliometro fisiocritico” facendo di Siena la quarta città di tutto il continente a dotarsi di questo strumento.
In seguito al terremoto del 1798, nel corso del 1816 la sede dell’istituzione venne trasferita presso gli spazi dell’ ex-convento di Santa Mustiola, appartenuto ai frati camaldolesi la cui esistenza in loco è documentata fin dal XIII secolo.
L’ingresso dell’accademia si trova presso la piazzetta Silvio Gigli (storico commentatore radiofonico e tartuchino verace) e quindi proprio di fronte ai nuovi locali della Società di Mutuo Soccorso Castelsenio, incastonando la struttura museale nel centro delle attività della contrada.
Nel 1856 l’orto botanico universitario, collocato presso il Santa Maria della Scala, fu trasferito per motivi di spazio proprio nei terreni che circondano le strutture dell’Accademia divenendo parte integrante della stessa, nel corso degli anni fino ai giorni nostri ha subito numerosi ampliamenti, vi sono conservate piante autoctone ed esotiche, oltre a varie serre. Questi luoghi, nonostante ancora finalizzati alla ricerca scientifica, grazie alle vaste collezioni custodite all’interno dell’Accademia, ai suoi giardini e agli spazi dell’orto botanico, rendendo assai interessante e particolare una visita dell’intero complesso. All’ingresso dell’accademia è possibile osservare una lapide bronzea dedica a Pietro Andrea Mattioli, illustre medico senese del XVI secolo che praticò presso la corte imperiale, a lui è anche dedicata la via che scende verso Porta Tufi.
Considerando la presenza del Collegio Tolomei dove si preparavano gli studenti alla carriera medica e l’attività educativa del pionere Tommaso Pendola, possiamo affermare che il territorio della contrada della Tartuca possiede un’incontestabile vocazione storico-scientifica.
Bibliografia:
Marcucci M., Accademia dei Fisiocritici, in Adorno F. (a cura di), Accademie e istituzioni culturali in Toscana, Firenze, Leo S. Olschki, 1988.
Regione Toscana (a cura di), I giardini di Toscana, Firenze, Edifir, 2001.
Laerte Mulinacci