132° veglione sociale: un' invasione di giovani
Ennesima serata ben riuscita in Castelsenio, durante questa particolare invernata; un Veglione partecipatissimo e ricco di giovani, tutti ben vestiti e tirati al lucido, tipo Cena della Vittoria, con maschietti in giacca e ragazze in gran sera.
Presenti naturalmente anche gli adulti, ma in numero minore rispetto alla tradizione; intorno ai 140, comunque, gli intervenuti totali.
La serata inizia coi ritmi lenti dei tempi attuali, aperitivo lungo con pochi stuzzichini, perché “c'è un monte di roba”. Tutto nella norma, siamo ben abituati a serate anche più ludiche, nei periodi in cui è stato Carnevale tutti i giorni!
Ottimo lo stile Barocco degli addobbi floreali della Società, arricchiti dai tradizionali articoli tematici, come lingue di Menelik stelle filanti e cotillones. Menù ricchissimo e sublime quello che si avvicendava sul tavolo del buffet, dal freddo al caldo, dalla carne al pesce, ben allestito da una brigata tutta tartuchina, capitanata da Alessandra e comprendente: Renata, Antonella C., Francesca, Cristiana, Carla, Marzia, Giulietta, Lucia, Maurizio, Angela, Elena ed Antonella R. . E con loro, sempre con loro, da qualche angolo del cielo, la nostra indimenticabile Aura; il primo Veglione senza chi ha, per prima, presieduto i locali della nostra Società e ne ha tagliato il nastro inaugurale...,questo correva nei cuori dei nostri cucinieri lunedì sera; anche questo è Contrada.
Al piano di sotto, di fronte al bar, il tavolo dei dolci, anch'esso da leccarsi i baffi, ricco di gusti e di colori.
Dietro il bar, come di consueto, la sala da ballo, con un salottino allestito in un angolo e nell' altro la postazione dell'ormai “tartuchino” Grace Poggetti, con la sua musica solista, dal vivo e polistrumentale.
Inizio con repertorio soft per il ballo da sala, poi, progressivamente, aumento del ritmo e dell' attualità musicale. Intorno alla mezzanotte va in scena il leit motive della serata, la Quadriglia, che conserva il ruolo di principale attrazione del Veglione Sociale, una delle quattro rimaste intatte, con buffet e abito scuro.
Un secolo fa il Veglione di Carnevale era una delle pochissime attività invernali delle Contrade e si concentrava soprattutto sul sabato, domenica pomeriggio o martedì, pertanto il lunedì, essendo poco gettonato, era più facile trovare orchestre a buon prezzo.
Quadriglia che, resa nota negli anni settanta da Waldemaro, si mantiene fedele al canovaccio originale, grazie al sottoscritto, suo malgrado, chiamato a sostituire il grande Wal. Più di cento persone hanno partecipato quest' anno, costringendo l'allargamento della ruota umana ad oltre il bar, con entusiasmo e divertimento ben visibili, sia da chi partecipava, che dai pochi spettatori “alle prode”.
Insomma, la Tartuca sta onorando il senso di convivenza in maniera globale, sia per gli eventi istituzionali, che per quelli ludici e tradizionali; questo dimostra saldezza e maturità, avanti così!
Evviva il nostro Tartucone.
Stefano Pagni