Con l'apertura di oggi abbiamo messo il punto finale ad un nuovo ed importante capitolo della storia della Tartuca.
L'opera è la più importante "impresa" fatta dalla Tartuca e dai tartuchini dopo la costruzione del nostro Oratorio, superiore per ampiezza ed importanza alle belle sale aperte nel 1948 ed ancora in uso.
Rileggendo la storia della nostra Contrada la realizzazione di questo Museo ha con la costruzione della Chiesa varie analogie e similitudini.
Come i progettisti dell'Oratorio erano stati due tartuchini Niccolò Franchini, che fu anche Priore, e suo figlio Jacomo, architetto, anche oggi il nostro nuovo Museo è stato pensato e progettato da uno di noi, l'architetto Andrea Milani.
Oggi come allora i tartuchini hanno partecipato attivamente ai lavori. Nel 1600 quasi tutti coloro che parteciparono all’”impresa”, sia di costruzione che di decorazione, erano abitanti del rione, che come muratori, stuccatori, intagliatori, prestarono gratuitamente la loro opera, lavorando anche nei giorni di festa.
Anche ai giorni nostri molti sono i tartuchini che hanno prestato a vario titolo le loro professionalità creando, disegnando e restaurando opere che sono state esposte.
Le commissioni economato, archivio e museo, sotto la supervisione di Giordano Barbarulli e Giovanni Mazzini hanno reso possibile l'allestimento, in particolar modo la commissione museo che è stata la locomotiva trainante.
A fronte di un impegno materiale dei contradaioli c'è anche stato una grande sforzo economico che ha coinvolto più deputazioni nel corso degli anni. Anche in questo caso c'è una forte assonanza con la costruzione dell'Oratorio.
La realizzazione è stata resa possibile grazie alla disponibilità di più fonti finanziare come le somme della legge speciale per Siena veicolata tramite il Comune e i contributi della Banca Monte dei Paschi per il restauro e la conservazione delle opere d'arte, oltre a importanti donazioni, non solo di danaro, ma anche di immobili, e sottoscrizioni fatte da tanti contradaioli della Tartuca.
Le donazioni e le sottoscrizioni sono atti di grande generosità verso la Contrada che hanno dato l’impulso definitivo all'apertura e per i quali la Tartuca ne sarà per sempre riconoscente.
Nell'attuale contesto storico caratterizzato da profonde incertezze un punto saldo di noi tutti senesi è il profondo orgoglio per le nostre tradizioni e per il nostro incommensurabile patrimonio artistico. Ogni contrada è depositaria di un suo personale patrimonio apprezzato da tutti sia per il valore intrinseco, ma più di ogni altra cosa per il valore affettivo.
In noi tartuchini era maturata l’esigenza di avere uno spazio proprio per l’esposizione, la valorizzazione, ma soprattutto per poter “vivere” il nostro patrimonio.
E oggi possiamo finalmente dire che ce l’abbiamo fatta!!!
Pubblichiamo il Sonetto Celebrativo dell'inaugurazione del nuovo Museo della Contrada composto da Franca Anselmi:
link --> Sonetto celebrativo
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